Alcune anticipazioni relative alla prossima Legge di Bilancio, in materia di agevolazioni per le imprese, fanno riferimento all’arrivo di un nuovo incentivo che supererà l’attuale dualismo dei piani Transizione 4.0 e Transizione 5.0 in favore di una misura unica, pluriennale e finanziata con risorse nazionali, una novità che svincolerebbe il sostegno agli investimenti innovativi e sostenibili delle imprese dai paletti del PNRR.
Il piano Transizione 5.0, con una dotazione di 6,3 miliardi di euro provenienti dal capitolo Repower EU all’interno del PNRR, ha una scadenza fissata al 31 dicembre 2025 per il completamento degli investimenti.
Essendo parte del PNRR, il piano Transizione 5.0 si è portato con sè il vincolo del principio del “Do No Significant Harm” (DNSH), che impone agli investimenti finanziati appunto dal PNRR di non arrecare alcun danno significativo all’ambiente, con conseguente esclusione/limitazione all’accesso a tale incentivo di alcuni specifici comparti industriali (settori energivori).
In tale contesto, la proposta di una misura finanziata da risorse nazionali assume una particolare importanza.
Questa nuova configurazione consentirebbe infatti di estendere l’orizzonte temporale degli incentivi e permetterebbe di rivedere i criteri di accesso, includendo maggiormente le filiere energivore, che finora sono state penalizzate dai troppi vincoli.
I dettagli della nuova misura sono ancora in fase di studio.
La struttura più plausibile potrebbe essere quella di un modello “modulare”. La prima componente potrebbe consistere in un incentivo di base per la trasformazione digitale, a cui si affiancherebbe un secondo “modulo” dedicato alla transizione green. L’obiettivo sarebbe replicare la finalità di Transizione 5.0, ovvero premiare gli investimenti che generano un significativo risparmio energetico, ma con procedure più snelle e accessibili rispetto al piano attuale.
Potrebbe essere prevista una componente addizionale per le imprese capaci di raggiungere contemporaneamente obiettivi su entrambi i fronti, in un’ottica di “twin transition”.